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venerdì 22 febbraio 2008

Lungomare a passo d'uomo




E’ nuovamente allarme sicurezza sul lungomare di Bari. Si è dovuto attendere l’ennesimo incidente stradale per tornare a parlare del famoso tratto maledetto per pedoni ed automobilisti. Due giorni fa un uomo di 69 anni è finito in coma dopo essere stato investito da un’auto che sfrecciava ad alta velocità. Solo dopo il “fattaccio” sono ricominciate le polemiche e le accuse sulle misure preventive da adottare al fine di tutelare l’incolumità dei pedoni. Eppure solo qualche mese fa una motocicletta che impennava ad alta velocità aveva provocato un altro incidente sul lungomare di Bari, nel tratto di strada che precede Piazza Ferrarese, costando la vita ad un giovane barese.
Adesso si torna a discutere di telelaser dimenticati e di autovelox inesistenti, quando basterebbe adottare qualche misura preventiva strutturale e meno legata all’impiego esclusivo di forze di polizia. La proposta: ben vengano dei rallentatori di velocità installati direttamente sul manto stradale, oppure delle telecamere a circuito chiuso che monitorano la circolazione stradale permettendo, all’occasione, di ricostruire i fatti ed inchiodare i responsabile della guida spericolata. Anche la cartellonistica stradale può essere un deterrente contro la velocità, abbinata a degli spot intelligenti.

martedì 12 febbraio 2008

I giochi d'acqua costano altri 10 mila euro




Il gioco è bello quando dura poco, ma sfido chiunque a dire che si è divertito con i “giochi d’acqua” delle fontane presenti sul lungomare di Bari. Un’ennesima telenovela in salsa barese che segue altre vicende infrastrutturali in corso d’opera, che attendono da tempo una conclusione. Questa volta le fontane stanno facendo davvero acqua dappertutto! Agli occhi di noi cittadini baresi, l’ostinazione di realizzare un’opera di arredo urbano in una zona di mare colpita da frequenti mareggiate appare più un capriccio personale del vicesindaco Martinelli che un regalo alla città di Bari. Ad oggi circa 600 mila euro non sono bastati per far funzionare le fontane, ed ora è saltata fuori l’ipotesi di un sabotaggio alle fontane da parte di vandali.
Con tutto rispetto al misterioso movente denunciato dall’impresa di Giovinazzo che ha eseguito i lavori, mi chiedo chi abbia interesse a vestirsi da sub ed a scendere a circa due metri per tranciare le staffe d’acciaio di una pompa? Adesso altri 10 mila euro potranno bastare per riattivare le fontane? L’arredo urbano è importante, ma il rifacimento del sistema della fogna bianca sarebbe stato più necessario.
Articolo pubblicato su: "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 13.02.2008

venerdì 8 febbraio 2008

Il prato verde e le speranze dei baresi


“C’è un grande prato verde dove nascono speranze”. Così recita lo slogan sbandierato dal Comune di Bari sul terreno di Punta Perotti. Un progetto che stenta a decollare sulla scia delle promesse fatte dall’amministrazione comunale dopo l’abbattimento del blocco di cemento realizzato dall’impresa Matarrese. I lavori nel corso di questi due anni sono proseguiti, ma senza ottenere quei risultati sperati. La città di Bari attendeva la consegna dei lavori il 30 settembre scorso, ma l’impresa appaltatrice dei lavori non è riuscita a rispettare i tempi di consegna. Così il Comune di Bari ha deciso di stanziare altri fondi per far fronte ad un pacchetto di lavori aggiuntivi per 317 mila euro, che comprende la realizzazione di un impianto d’irrigazione. Una spesa che ricade in parte sulle casse comunali, e quindi sui cittadini, e porterà alla conclusione dei lavori per il prossimo mese di marzo. L’assurdità, in questo caso abbastanza evidente, è stata quella di dare fiducia alla stessa impresa appaltatrice dei lavori iniziali, attraverso l’affidamento diretto, senza valutare soluzioni alternative e probabilmente più efficaci.

martedì 5 febbraio 2008

Edilizia giudiziaria. Tutto da rifare


La cittadella della giustizia non s'ha da fare! E' questo la decisione presa ieri dalla giunta comunale sull'ipotesi di accorpamento degli uffici giudiziari da costruirsi attraverso la locazione di cosa futura su suoli agricoli trasformati in edificabili, nei pressi dello stadio San Nicola. Ma discutere e non decidere sul progetto "Pizzarotti" è costato ai baresi dei costi non indifferenti: spese legali per ricorsi e consulenze tecniche per impugnare la sentenza del Consiglio di Stato sia in Cassazione che davanti agli uffici amministrativi. Nel frattempo giudici e avvocati continuano a pressare per poter accorpare numerose strutture periferiche, che allo stato dei fatti non agevolano il buon funzionamento della macchina "giustizia". La sensazione è che le istituzioni a livello locale continueranno ad eludere il grave problema dell'edilizia giudiziaria, producendo nuove chiacchiere e compensi per onerose consulenze.

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